venerdì 4 gennaio 2013

Bilbo Baggins e i soliti Hobbit


Partendo dal presupposto che non sono una fan sfegatata di Tolkien e delle sue opere, confesso che rivedo sempre con piacere gli episodi della trilogia dell’anello, in quanto amante del cinema, di qualsiasi genere esso sia.  Avevo apprezzato nelle opere di Peter Jackson la capacità di restituire in immagini originali e potenti il dono della comunicazione dei testi di Tolkien, accontentando tutti, appassionati, puristi, cinefili e frequentatori sporadici di cinema e cineclub. È stata quindi una naturale conseguenza omaggiare regista ed autore fruendo della visione de Lo Hobbit- Un viaggio inaspettato. 
Per quanti ancora non lo avessero fatto (il film è tuttora in programmazione nelle maggiori sale cinematografiche italiane) ecco un breve vademecum per resistere alla visione ed uscirne indenni. 
Non prenderlo troppo sul serio. Alla faccia dell’autorevole trilogia della quale è un prequel (seppur autorizzato dallo stesso autore. Lo Hobbit, 350 pag.). Alla faccia della tragedia dei poveri nani, pratici e materiali (proprio come quelli di Biancaneve), cacciati senza pietà da uno spietato e avido drago Smaug. Già dal primo summit in casa dell’ignaro e pacifico Bilbo Baggins viene fuori la “dimensione” tragica si’ ma esageratamente goliardica degli sventurati nani.  Neanche l’apparizione di Thorin Oakenshield – Thorin Scudodiquercia (il capo dei nani), coraggioso ed eroico all’inverosimile, riesce a far dimenticare Aragorn e la sua chioma al vento.
 Qualsiasi battuta vi venga in mente non la respingete. Accogliete l’ironia che nasce spontanea dalla visione di ben tre ore di film. Fatene tesoro:  nani canterini, stregoni allucinati, funghi allucinogeni, conigli allucinati (guidati dal nano allucinato con velleità di renne), elfi scintillanti, freschi di trattamento alla cheratina brasiliano. Tanto per citarne alcuni. Manterrete così un simpatico sorrisetto e non vedrete l’ora che ci sia di nuovo la luce in sala per condividere, oltre alla gioia della fine del film, le vostre battute con lo sventurato vicino di poltrona.  
Scritto da Susanna Durante

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