lunedì 23 luglio 2012

Il design nei SO Mobile

Le piattaforme che si contendono il mercato dei Sistemi Operativi per il Mobile sono, a grandi linee, tre. Troviamo iOS di Apple, Android dell'ormai re incontrastato dei nostri Browser Google e Windows Mobile di Microsoft. I tre sistemi operativi si ritagliano la loro fetta di mercato, app dopo app, rendendo il loro prodotto sempre più semplice ed integrato con la vita di tutti i giorni. L'importanza del design del prodotto è fondamentale affinchè possa rendersi user-friendly in tutti i suoi aspetti. La mancanza di "fisicità" del tuchscreen, le tastiere virtuali che non lasciano alcun feedback tattile, la quasi assenza di parti meccaniche da ruotare o cliccare lasciano all'utente un'esperienza "priva" dell'interaizone meccanico/tattile che ha accompagnato del secoli le attività dell'uomo. Con i telefoni di nuova generazione è possibile lavorare, interagire con amici, fare videoconferenze, mandare mail, scrivere testi, pianificare calendari... il tutto da un unico apparecchio. L'assenza di stimoli tattili può, in alcuno casi, alienare l'utente dal mondo reale, facendolo ritrovare in una prigione priva di alcuni dei cinque sensi.
L'approccio al problema può essere poliedrico. Si può estremizzare verso una grafica che richiami i particlari del mondo reale, con l'applicazione di texture ed elementi che ricordino il cuoio, il legno o la carta. Si può spingersi all'estremo opposto creando interfacce lineari e assolutamente prive della relazione con la realtà o ancora mantenersi nel mezzo, con grafiche che sono lineari ma che inglobano alcuni elementi che richiamano alla memoria oggetti di tutti i giorni.



Qui sotto tre screenshot dei SO di cui andiamo a parlare

iOS

Android

Windows Mobile

Come si può notare iOS utilizza un approccio "Skeuomorphic" (dal greco Skeuos - recipiente e Morphe - che ha forma) ovvero le icone, la grafica delle applicazioni e ogni porzione del SO richiamano, attraverso texture e pulsanti la struttura della controparte reale. Così l'App Calendario dà la possibilità di sofgliare le sue pagina attraverso animazioni che fanno piegare il "foglio" sotto le dita. La parte superiore richiama, grazie all'uso di texture, i vecchi calendari con base in cuoio e i pulsandi sembrano rilievi da poter schiacciare sotto i polpastrelli. Calendario non è la sola applicazione ad avere questo approccio. Dalle icone di Mail, che richiamano i porta lettere che si usavano negli uffici, fino alla carta ingiallita a righe di Note, tutto in iOS ha la funzione di ricordare il mondo reale attraverso elementi grafici. Se da un lato tale approccio rende accattivanti e di facile utilizzo le applicazioni, perchè "fanno il verso" alle controparti reali, dall'altro possono stancare l'utente richiendendo frequenti modifiche grafiche, rinnovando quello che in realtà rimane sempre simile alla base reale. 

Android ha invece una grafica che si potrebbe definire ibrida, ponendosi a metà trada tra la ricostruzione del reale e il digitale. Il design risulta essenziale ma, allo stesso tempo ancorato alla realtà. Tale tipo di interfaccia pur risultando molto intuitiva, a mio parere, è poco accattivante e risulta anche poco curata nel dettaglio. Il suo punto forte è l'estrema personalizzazione. L'utente può spostare le icone a suo piacimenti, nasconderle o mostrale nella schermata home, disporle in base alle sue esigenze. Anche Android ha il suo calendario. Ritroviamo la metafora del calendario in alto a sinistra, con il tipico datario. Tutto il resto della grafica è digitale e non ha alcuna relazione fisica con gli elementi reali di un calendario. Nessuna texture, nessun pulsante o manopola. Tutto è lineare e spartano.

La nuova interfaccia Metro proposta da Microsoft per il suo Windows Phone è, invece, l'estremizzazione del digitale. Lineare, intuitiva e distaccata dalla realtà. Un design libero dalle metafore. La navigazione tra le icone avviene in verticale, a differenza di iOS in cui tutto scorre in orizzontale. L'unico appunto che può essere fatto è la scelta dei colori: l'utente ha a disposizione una gamma cromatica limitata per le icone, ma questa gamma risulta, a mio parere, poco curata e tantomeno in linea con il design moderno.

Scritto da Matteo Bordoni

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