mercoledì 25 luglio 2012

Tate Museum e il tributo alla morte

Tate, museo di arte moderna
Lo ammetto il titolo è forte, ma è funzionale all'argomento. Quanti di voi conoscono il principale rappresentante degli YBAs (giovani artisti britannici), Damien Hirst? Quanti di voi non sono rimasti basiti, immobili e pieni di sgomento guardando le sue opere? 
Si è proprio lui, l'artista che ha fatto della morte un'arte. Non è un serial killer, ma un provocatore che cerca, attraverso le sue opere, di rendere l'idea dell'impossibilità fisica della morte nella mente di un vivo, o per usare le sue parole, anzi il suo idioma: "The physical impossibility of death in the mind of someone living". Scommetto che molti di voi avranno aperto una nuova scheda del browser e saranno andati a googleare alla ricerca delle creazioni "Hirstiane". Damien è il padre degli animali imbalsamati immersi in vasche di formaldeide, immobili, come unico scatto di un infinito istante che blocca la vita, ma anche la morte. Sospesi in un liquido primordiale che è sia culla che venefico nettare.

Perchè parlarne? Una provocazione? No, una segnalazione. In pieno spirito olimpico, Londra si prepara all'esposizione delle opere nello stupendo Tate Museum. 

Damien Hirst
Tate Modern: Exhibition
4 aprile - 9 settembre 2012
£14 
Nel fine settimana aperto fino alle 22.

Domani partirò per Londra e ho deciso che, con buone probabilità, andrò a visitare il tate per dare uno sguardo da vicino a queste opere che mi hanno sempre incuriosito e allo stesso tempo inorridito. Vi saprò raccontare. Stay Tuned...

Scritto da Matteo Bordoni

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